Avevo un sogno nel cassetto “diventare Psicologa”. Varie furono le vicissitudini. E quante vie tortuose per il suo raggiungimento!
Ho conseguito la mia prima laurea in Economia e Commercio, specializzandomi e lavorando nel campo delle risorse umane e dei gruppi di lavoro nei contesti organizzativi. Interessata sempre più alle tematiche umane nelle loro dinamiche soprattutto individuali e intra-soggettive, decido di non arrendermi e con coraggio mi rimetto in gioco per il raggiungimento di quel sogno che avevo da bambina, diventare Psicologa.
Il mio intervento:
1. dare una risposta in chiave psicologica a “un qualcosa che fa questione”, una problematica basata sull’urgenza, rispondere a dei quesiti, aiutare e sostenere affinché si possano comprendere meglio le proprie difficoltà. Al fine di trovare nuove soluzioni, nuovi equilibri “funzionali” per la propria vita. In alcuni casi poche consultazioni possono bastare per ottenere chiarificazioni e sollievi tali da poter consentire nuovamente la messa in moto della propria vita.
Oppure
2. intervenire all'interno di una dimensione maggiormente strutturante al cospetto di elementi ignoti inconsci, spesso, invalidanti. In questo secondo caso, la metodologia di cura si basa sulla constatazione che gran parte dei pensieri, emozioni e azioni sono determinati da condizioni non consapevoli, sconosciute alla persona. La relazione che si viene a creare con il terapeuta diventa essenziale ai fini della cura. La narrazione di vita richiede l’esplorazione di quei vissuti strutturati in fasi precoci della vita. Quanto incisive siano state le esperienze affettive e relazionali. Comprendere il perché, nel tempo, ci si è posizionati in determinati modi. Posizioni risultate, poi, disfunzionali e invalidanti, determinando sintomi specifici, sofferenze, disagi, inibizioni, vissuti di vergogna, sentimenti di colpa. Il peso che così accompagna l’esistenza può risultare incisivo e soffocante. Si può avvertire un desiderio di alleggerimento, ma da soli ci si sente impotenti, spesso, ci si rivolge ad amici e familiari, alla lettura di libri, nel tentativo di trovare aiuto o consiglio, ma si avverte ben presto che suggerimenti e consigli, per quanto affettuosi o disinteressati, non riescono a cogliere l’essenza della sofferenza, sembrano ricette sicuramente valide per chi le propone, ma che non rispondono alla propria natura e alle proprie possibilità. Pertanto risulta indispensabile la psicoterapia, affinché si possa ritrovare un nuovo annodamento attraverso la rilettura della propria storia e con l’invenzione di un nuovo copione.